Infiltrazioni d’acqua, impianti
elettrici scoperti, finestre rotte…
Avete mai visto il reparto pediatrico del San Carlo al
2° piano dell’ospedale? Bene, andatelo a vedere e non spaventatevi (ma
indignatevi): derivazioni elettriche scoperchiate “ad altezza di bambino che
gioca”, correnti gelide che penetrano da infissi e finestre rotte, infiltrazioni
d’acqua sulle pareti scrostate e sulle prese elettriche, bagni e docce
insufficienti e comunque disastrati. E altrettanto pieno di rischi e disagi è il
pronto soccorso pediatrico nella palazzina del DEA. Eppure già anni fa il
dirigente del reparto, dott. Alberto Podestà, giustamente diceva: “E’ necessario
prendersi cura del bambino… l’ambiente ospedaliero deve essere all’altezza, nel
rispetto dei diritti, tenendo conto dei bisogni affettivi, emotivi,
culturali”. Ma la Direzione strategica del San Carlo lo sa?
PRESIDIO
DOMENICA 1° MARZO
2015
ORE
10/12 -MILANO-
INGRESSO OSPEDALE SAN CARLO
DA QUANTO DURA QUESTA SITUAZIONE? Già dal luglio 2009 si era decisa la costruzione
di un nuovo reparto pediatrico al 2° piano del settore A. Camere singole o
doppie con bagno, spazi per i famigliari e per i giochi, un reparto per
l’isolamento, ecc. Inizio previsto per il gennaio 2010 e
apertura entro 6 mesi. Previsti 3 miliardi di spesa ma con la solita gara al
ribasso: la ditta costruttrice accettava un ribasso del 34%. Quali garanzie si
potevano avere? E infatti, ritardi vari, errori di progettazione che non
tenevano conto della dislocazione delle linee dei gas medicali che dovettero
essere spostate, necessità di bonifica dall’amianto ecc. hanno portato a ingenti
aumenti di spesa e neppure la donazione di 132.000 euro per comperare i mobili è
riuscita a far concludere i lavori. Dopo 1860 giorni, cioè dopo oltre 5 anni, il
reparto è ancora chiuso e i bimbi restano nelle condizioni che abbiamo
descritto!
OCCORRE APRIRE IMMEDIATAMENTE IL NUOVO REPARTO
Ma nessuno sa se questo sarà
possibile a breve. E comunque non lo sarà se non ci sarà una forte iniziativa
dei genitori degli ospiti, delle istituzioni e della popolazione del quartiere.
PURTROPPO TUTTO IL SAN CARLO E’ IN PROGRESSIVO DISAGIO
I lavori che vengono qua e là
effettuati sono spesso di pura conservazione, o imposti dai pompieri perché
necessari a ovviare pericoli incombenti. E le prospettive sono più che mai
inquietanti. Si parla della ristrutturazione di sei piani dell’edificio con
l’abbandono (ai topi!?) dei tre superiori, della riduzione a solo 400 del numero
dei letti (dai 1200 originari), della avvenuta chiusura degli ambulatori di
otorino e di audiometria, della perdita almeno parziale dell’autonomia in quanto
il San Carlo diventerebbe dipendenza del San Paolo, ecc.
LA SANITA' PUBBLICA E’ ORMAI UN
LUSSO PERMESSO A POCHI? In Lombardia come altrove: dobbiamo
ricordare il continuo taglio delle dotazioni, la chiusura di reparti in molti
ospedali, i tagli ai servizi sul territorio (ai Sert, per esempio), alle
strutture dei Pronto Soccorso ormai al collasso, alle piante organiche del
personale non rispettate, la soppressione del “Soccorso Rosa” : è proprio di
questi giorni la notizia che al San Carlo si vuole chiudere il Servizio che si
occupa delle donne vittime di maltrattamenti e violenze ecc. Per avviare a
soluzione la drammatica situazione della pediatria al San Carlo, per gli altri
temi della Sanità è indispensabile la partecipazione dei cittadini: occorre
denunciare lo stato delle cose e imporre il superamento dell’incapacità della
Direzione, della rapacità di molti interessati, delle pericolose intenzioni
della Regione.
PER TUTTI QUESTI MOTIVI VI INVITIAMO A PARTECIPARE
NUMEROSI AL PRESIDIO.
Coordinamento lavoratori utenti della
sanità